Grandi navi a Venezia, si passa dal Contorta: vietato il transito dalla Giudecca
Gli esiti della riunione del governo con Letta, Lupi, Orlando e Bray. L’approdo resta alla Marittima ma non si passerà più davanti a San Marco. Ma il divieto scatterà da novembre 2014.
Orsoni e Costa cantano entrambi vittoria.
Il comitato VeneziaCruise contesta la decisione
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Il governo ha deciso di «vietare il transito delle navi da crociera dirette o in partenza da Venezia per il canale di Giudecca, in attuazione del decreto Clini-Passera, e di prevedere una nuova via di accesso alla Stazione marittima, individuata nel canale Contorta Sant’Angelo, come diramazione del Canale Malamocco-Marghera». La decisione è arrivata dopo l’incontro che si è svolto oggi, a Palazzo Chigi, sulle grandi navi in transito nella laguna di Venezia.
Cosa cambierà nei prossimi mesi. La decisione sulla chiusura del canale della Giudecca in realtà non avrà attuazione immediata ma è condizionata a una serie di passaggi nei prossimi mesi. Ecco il calendario di cosa realmente accadrà.
– Da novembre 2013 a aprile 2014: i passaggi delle navi da crociera a Venezia saranno interrotti per i lavori di realizzazione del Mose.
– Da gennaio 2014: vietato il transito dei traghetti nel Canale della Giudecca
– Da aprile 2014 a novembre 2014: consentiti tutti i passaggi, ma dovranno essere ridotti del 20% gli accessi delle navi di stazza superiore a 40 mila tonnellate.
– Da novembre 2014: fuori dalla laguna le navi di stazza superiore a 96 mila tonnellate.
Costa: “Ottima giornata per Venezia e il suo porto”. “Ottima giornata per Venezia e il suo porto”, così ha commentato Paolo Costa, presidente dell’Autorità Portuale di Venezia all’uscita dall’incontro a Palazzo Chigi.
“La conferma della Marittima quale punto di arrivo e partenza delle crociere consente di avviare la realizzazione dell’elettrificazione da terra delle banchine (cold ironing). L’avvio del procedimento per la realizzazione del canale Contorta-S.Angelo consente finalmente di disporre di una soluzione definitiva al problema del passaggio delle grandi navi in bacino San Marco. Una prospettiva che spero renda sopportabili i sacrifici richiesti all’industria croceristica nella fase transitoria. Infine, la revisione del Piano Regolatore Portuale, da condurre d’intesa con il Comune, ci consente di inquadrare il nuovo progetto di sviluppo del porto centrato sulla piattaforma d’altura (petrolifera e container) e la corrispondente bonifica e riconversione di aree a porto Marghera, un inquadramento – conclude Costa – nel quale potrà sicuramente trovare spazio anche un eventuale nuovo terminal crocieristico”.
Il comitato VeneziaCruise: “Decisioni sbagliate”. “Dall’incontro tenutosi a Roma si capisce che rimangono le navi in Laguna , la centralità dell’attuale stazione Marittima resta immutata e si realizzarà il nuovo canale Contorta – Sant’Angelo voluto dal presidente dell’Autorità Portuale. Non si capiscono dunque i toni trionfalistici ed entusiatici del Sindaco di Venezia che ha perso su tutti i fronti. Può esultare solo per l’assurdo limite dell’ingresso in laguna delle navi con stazza superiore alle 96.000 tonnellate e la conseguente perdita di 180 toccate/anno. Un limite irrazionale, dunque, che poteva essere portato almeno a 110.000 tonnellate, privo di ogni fondamento scientifico che finirà per mettere in ginocchio il porto di Venezia e ne segnerà la fine. Complimenti”, è la nota di commento del presidente del comitato VeneziaCruise Massimo Bernardo. La paura infatti è di perdere gran parte delle entrate derivanti dal crocierismo, stimate in circa 500 milioni di euro l’anno.
Chi c’era alla riunione. Alla riunione, presieduta dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, hanno partecipato i ministri delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, dell’Ambiente, Andrea Orlando, dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Massimo Bray, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, il segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Garofoli, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, e il presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa.
Possibili siti alternativi a Marghera. Nella valutazione di impatto ambientale di questa opzione – rileva ancora il comunicato diffuso da palazzo Chigi – saranno naturalmente considerate eventuali soluzioni alternative, compresa quella del Canale Vittorio Emanuele. Inoltre, in considerazione delle prospettive di sviluppo del porto di Venezia, centrate sulla piattaforma d’altura e sulla bonifica e riconversione del porto di Marghera, si è deciso di promuovere una revisione del Piano regolatore portuale con l’obiettivo, tra l’altro, di definire e realizzare a Marghera siti alternativi rispetto all’attuale terminal crocieristico.
Divieto Giudecca scatta nel novembre 2014. In attesa della realizzazione della nuova via di accesso alla Stazione marittima, dalla riunione è emersa la necessità di mettere in atto al più presto misure efficaci per mitigare significativamente il traffico nel Canale di Giudecca. Ecco le regole che sono state definite:
– dal 1 gennaio 2014 dovrà essere vietato il passaggio nello stesso Canale dei traghetti, con conseguente riduzione del 25% dei transiti davanti a San Marco e del 50% delle emissioni inquinanti;
– dal 1 gennaio 2014 dovrà essere ridotto fino al 20% (rispetto al 2012) il numero delle navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate abilitate a transitare per il Canale della Giudecca;
– dal 1 novembre 2014 dovrà essere definitivamente precluso il transito delle navi crocieristiche superiori a 96.000 tonnellate di stazza lorda. Andranno, infine, assicurate una riduzione dello stazionamento giornaliero massimo (non superiore a 5 navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate) e una contrazione dei passaggi residui nelle ore centrali della giornata, con concentrazione delle partenze e arrivi all’alba e al tramonto.
Fonte: La Nuova di Venezia e Mestre
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