Ms Viking Grace, la nave passeggeri più “verde” del mondo

Il cuore pulsante di questo gioiello tecnologico porta il marchio Wärtsilä ed ha 4 motori 50Df, ovvero dual fuel, prodotti nello stabilimento di Bagnoli della Rosandra, a Trieste

Il prossimo anno la nave festeggerà il primo anno di navigazione

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Si fa fatica a definire traghetto la Viking Grace. E ancora meno fanno pensare ad un traghetto tutti i comfort i di cui l’imbarcazione dispone. Ma chi scende dalla Viking Grace è soddisfatto anche da qualcos’altro, più concreto e sostanziale della bellezza: la consapevolezza di aver navigato nel Mar Baltico senza che tale viaggio ne intaccasse il delicato ecosistema. E il segreto di questo navigare green è l’Lng –-gas naturale liquefatto – che dà così concreta prova di essere allo stato attuale l’unico combustibile che può veramente ridurre l’impatto sull’ambiente. Il cuore pulsante di questo gioiello di tecnologia ed ecologicità porta il marchio Wärtsilä e consta di 4 motori 50Df, ovvero dual fuel, prodotti nello stabilimento di Bagnoli della Rosandra, a Trieste. Anche se questi motori permettono la massima ridondanza, ovvero di passare dal funzionamento a gas a quello con altro combustibile in maniera impercettibile, Viking Grace naviga sulla linea Stoccolma-Turku-Mariehamn esclusivamente a gas, grazie alla disponibilità di quest’ultimo a Stoccolma e ad un processo di bunkeraggio perfettamente organizzato.

Una bettolina si accosta alla nave, un portello si apre nel fianco di Viking Grace e un tubo viene passato e collegato all’interno. L’operazione dura un totale di 45 minuti durante i quali una cascata d’acqua di sicurezza viene predisposta per proteggere lo scafo da eventuali perdite di quel gas che, nella sua forma liquefatta, ha una temperatura di -163°. I serbatoi a bordo sono due, ciascuno da 200 m3, più che sufficienti a coprire la distanza tra due porti e ritorno, con un solo rifornimento. La sicurezza è garantita dal costante controllo di rilevatori di gas, le tubature del combustibile sono a doppia parete e quindi i serbatoi, collocati a poppa, non sono più visti come elemento di pericolosità ma piuttosto come simbolo “green”, perché alla fine ciò che conta è che dal fumaiolo esca poco più di un impercettibile sbuffo di vapore acqueo.

Alcuni rappresentanti dello shipping (armatori, tecnici di cantieri) in visita sulla nave sono rimasti particolarmente colpiti dalla sala macchine: nessun odore e una pulizia impressionante che normalmente si può trovare solamente a bordo di uno yacht. In questo caso però tanto lindore non viene dal meticoloso lavar via ogni traccia di olii e carburanti o dall’indossare soprascarpe sui pagliolati, qui il merito se lo prende solo ed esclusivamente il gas come combustibile. Il personale di bordo lo conferma, dicendosi soddisfatto dell’essere pioneristico in questo tipo di navigazione e della collaborazione con Wärtsilä: nessun problema riscontrato, solo la soddisfazione per l’immagine estremamente positiva che questa nave dà a tutto lo shipping mondiale.

La filosofia, che si vorrebbe non più solo nordica, del rispetto ambientale, si trova ovunque a bordo, nel riciclo e nella raccolta differenziata, nello smaltimento di tutti gli scarichi soltanto a terra, negli ascensori che recuperano il 70% dell’energia persa nel rallentare, nell’uso di materiali che nel lontano giorno della rottamazione ridurranno al minimo l’impatto potenzialmente inquinante dello smaltimento. Persino la vegetazione che si deposita sullo scafo viene recuperata e riutilizzata in un impianto che produce biocombustibili.

Il prossimo gennaio si festeggerà il primo anno di navigazione della Viking Grace confermando il successo di questo progetto fortemente voluto da Viking Line. Grande soddisfazione anche di Wärtsilä la cui fornitura per questa nave è stata pressoché completa e per certi aspetti innovativa: oltre ai thrusters di prua e di poppa, le bunkering stations, le Gas Valve Units e le eliche in acciaio inox, anche il primo Compact Silencer System, grazie al quale il livello di rumore dei motori percepito a 100 metri di distanza è di circa 50 dB. Infine il Cold Recovery System che recupera parte del freddo utilizzato per l’Lng e lo riutilizza per l’impianto di condizionamento della nave. E venendo alle cifre si può dire che le emissioni di Sox sono vicine allo zero, quelle di Nox ridotte almeno dell’80%, i particolati praticamente inesistenti, le emissioni di Co2 inferiori del 25%.

Fonte: The Medi Telegraph

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Redazione

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