Grandi navi a Venezia, Renzi convoca tutti a Roma
Mercoledì il Comitatone, non si riuniva da tre anni: il braccio di ferro si trasferisce a palazzo Chigi
Un Comitatone per decidere sulle Grandi navi. Il premier Matteo Renzi accoglie la richiesta del Comune e convoca la riunione del Comitato interministeriale che non si riuniva da quasi tre anni. Mercoledì alle 15.30, nella Sala Verde di palazzo Chigi, l’organismo che si occupa di Legge Speciale e salvaguardia deciderà sul futuro delle grandi navi in laguna. Un «pressing» compiuto in prima persona dal sindaco Giorgio Orsoni sui suoi ex colleghi dell’Anci Matteo Renzi e Graziano Delrio. Alla fine è stato il sottosegretario alla presidenza Delrio a comunicare la convocazione ufficiale per la settimana prossima. «Sono molto soddisfatto», commenta il sindaco, «il presidente del Consiglio ci ha dato ascolto. E finalmente si accende l’attenzione del governo su un tema serio e importante per la città, nella sede che la legge indica da sempre come unico luogo dove si devono prendere decisioni per la laguna. Al di fuori di chiacchiere, comunicati e manovre sottobanco. Tutto si dovrà decidere alla luce del sole».
Un punto a favore del sindaco nell’ormai lunga polemica che lo oppone al Porto sulle alternative possibili al passaggio delle grandi navi davanti a San Marco. Che non significa però in alcun modo che il governo abbia deciso di sposare la sua soluzione alternativa, quella del terminal passeggeri a Marghera. «Ma a questo punto», continua Orsoni, «io spero che le proposte che partono dalla verità siano quelle favorite. Intanto si è preso atto che c’è un problema e che questo va risolto con soluzioni transitorie che riducano i passaggi e dunque i rischi e l’impatto. E poi con soluzioni definitive». Ma tutto, per il sindaco, «dovrà essere all’interno delle normative urbanistiche». «Non si dovranno scavare nuovi canali», conclude il sindaco. Come far passare la proposta Marghera senza penalizzare la Marittima? «Il Piano regolatore portuale in vigore», spiega Orsoni, «prevede che le grandi navi entrino dal canale Malamocco Marghera ed eventualmente arrivino in città attraverso il canale Vittorio Emanuele. Ecco, nel caso potremmo approfondire questa soluzione. Ma nuovi canali assolutamente no». La partita si sposta adesso a palazzo Chigi. Decisione che Renzi aveva già preso la settimana scorsa, dopo il pressing su di lui dei senatori del Pd Zanda e Casson. «Se i ministri forzano sull’ipotesi Contorta siamo disposti a votare contro», avevano detto in sostanza i due esponenti del Pd. Maurizio Lupi (Infrastrutture) del Nuovo centrodestra e Luca Galletti (Ambiente, dell’Udc) avevano concordato una procedura affidata alla Legge Obiettivo, con evidente preferenza per la soluzione richiesta dal Porto, cioò lo scavo del nuovo grande canale Contorta Sant’Angelo. Ma adesso la questione è stata «avocata a sè» dal presidente Renzi.
Si deciderà in Comitatone, dove peraltro i due ministri sono presenti e hanno diritto di voto, insieme a quello della Cultura (Dario Franceschini). C’è anche il governatore del Veneto Luca Zaia, che non fa mistero di preferire la soluzione proposta da Paolo Costa, cioè lo scavo del nuovo canale. Ma il sindaco non si preoccupa. «Sarà l’occasione», dice, «per mettere sul tavolo tutte le proposte e scegliere la soluzione che dà maggiori garanzie sul piano ambientale, economico e occupazionale». Si parlerà di grandi navi e anche di finanziamenti per il terminale off shore per le merci da un miliardo e mezzo di euro, che il porto vuole realizzare fuori dalla laguna. E di finanziamenti per la manutenzione e dello stato di avanzamento del progetto Mose. L’ultima riunione del Comitatone era stata convocata da Gianni Letta (governo Berljsconi) il 21 luglio del 2011. Da Roma quel giorno erano arrivati 630 milioni di euro per il Mose e 40 per la città.
Fonte: La Nuova di Venezia e Mestre
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