Concordia: a Genova regole ferree per fermare la caccia ai souvenir

Costa Concordia, Costa CrociereSe mai dovesse continuare, la macabra caccia ai”trofei” della Costa Concordia iniziata dopo il naufragio al Giglio ad opera, finora, di sconosciuti, si scontrerà a Genova con rigide regole fissate dagli armatori e dagli operatori responsabili dello smaltimento.

E’quanto trapela tra gli addetti ai lavori sulla banchina del Vte del porto di Prà-Voltri durante le fasi finali dell’attracco della Concordia a Genova. La scomparsa della campana di bordo e di altri oggetti nei concitati giorni seguiti al drammatico naufragio – finiti poi anche all’asta su siti come E-Bay – ha spinto a prendere ogni precauzione durante le fasi della demolizione. Migliaia di oggetti, arredi, impianti, infissi saranno perciò catalogati, smontati e sbarcati seguendo un criterio base per dividerli: da una parte quelli da eliminare, dall’altra quelli da riciclare.

L’acciaio sarà completamente riciclato: lo scafo sarà tagliato a pezzi di varie dimensioni e poi fuso in altoforno per potere essere poi riusato. Analogo destino per i pezzi metallici dei giganteschi motori diesel che, essendo rimasti sommersi per mesi, saranno in pessime condizioni. Niente recupero, dunque, ma riuso del metallo. Gli arredi e gli oggetti di bordo – come rubinetti e gabinetti, fiches del casinò e posate dei ristoranti, quadri, lenzuola e materassi – sono tra le parti più appetibili per eventuali cacciatori di cimeli. Il loro destino sarà deciso durante la catalogazione. Una parte finirà in discarica l’altra sarà recuperata. Spetta alle ditte diventate oggi proprietarie della nave e riunite in consorzio – Saipem e San Giorgio – decidere la loro destinazione finale. Ma l’impegno per evitare che pezzi della Concordia possano diventare macabri souvenir sarà massimo garantiscono dalla banchina. Souvenir no, ma qualche oggetto o parte significativa della nave potrebbe andare ad arricchire il Museo del Mare di Genova, come ha pensato il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando: “E’ un’ipotesi, ma servirebbe non solo a non dimenticare, ma anche a scongiurare effetti antipatici come le aste su E-Bay”.

 

Fonte: Il Tirreno

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