Thamm: «Costa Crociere interessata al mercato indiano»
Costa Crociere sta valutando il debutto sul mercato indiano. Lo ha rivelato al Mare Forum Italy di Roma proprio Michael Thamm
Costa Crociere sta valutando il debutto sul mercato indiano. Lo ha rivelato al Mare Forum Italy di Roma proprio Michael Thamm, amministratore delegato di Costa Crociere. Chiamato a parlare del mercato cinese, Thamm ha detto che per quanto riguarda il mercato crocieristico la Cina è sicuramente importante, ma guardando a Oriente, «non solo di Cina si deve parlare. Come Costa siamo presenti su quel mercato dal 2006». Al momento, secondo Thamm, il mercato da tenere sott’occhio «più ancora della Cina» è l’India, cifre alla mano: «Dietro la Cina, che già quest’anno in termini di clientela ha superato l’Italia, è questo il Paese che sta creando una vera, grande classe media. Potenzialmente, ci risulta che entro 10 anni si potrà considerare classe media il 25% della sua popolazione, con un mercato crocieristico che potenzialmente oggi è 10 volte quello tedesco. E attenzione: se dico tedesco, dico europeo, perché da sola la Germania somma i passeggeri di Spagna, Italia e Francia».
Dieci milioni di passeggeri, ma con rotte ancora tutte da tracciare: «Noi dobbiamo pianificare oggi navi che prenderanno il mare nel 2018-2019. Per questo ci guardiamo intorno, e facciamo attenzione ai mercati emergenti. Tutto questo per rispondere: ci saranno nuove commesse? Certamente si, è un flusso che non si ferma mai». Tuttavia Thamm ricorda l’accordo di fine 2014 tra il gruppo Carnival, che controlla il 100% di Costa Crociere, Fincantieri e Cssc, il maggiore costruttore navale cinese: l’obiettivo è costituire la partnership operativa entro fine anno, e insomma dopo le disavventure in Giappone (navi costruite in ritardo, problemi diffusi nella loro realizzazione, prima per il marchio Princess, poi per quello Aida) il gruppo americano continua a sondare le strade per poter costruire navi da crociera a prezzi più bassi in Oriente. Gli esperti dicono che non sarà domani, e lo stesso Arnold Donald, numero uno del gruppo, si è dato prudentemente un orizzonte di 10 anni. Quando la middle class indiana sarà pronta per viaggiare. I giapponesi di Mitsubishi non sono stati dei grandi costruttori di navi da crociera. I coreani sono stati sfortunati, conquistando i Chantiers de l’Atlantique nel momento esatto in cui l’intero settore marittimo è colato a picco. Eppure gli armatori a Mare Forum scommettono sulla Cina, più degli altri Paesi asiatici, perché, spiega Coco Vroon, amministratore delegato dell’omonimo gruppo offshore, «la Cina ha la flessibilità, a differenza di Giappone e Corea».
Fonte: The Medi Telegraph
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