Crociere: la crescita passa in agenzia
Per portare almeno un milione di italiani in crociera – contro gli 842mila del 2014 – gran parte del lavoro andrà fatto nelle agenzie di viaggi, che si confermano primo canale di vendita. Si è detto anche questo a Civitavecchia, nella quinta edizione di Italian Cruise Day, la giornata di dibattito organizzata da Francesco di Cesare con Risposte Turismo, società di ricerca specializzata, che fotografa il mercato nell’edizione 2015 di Italian Cruise Watch, il più completo e approfondito rapporto sul comparto.
Per far crescere la domanda di crociere in Italia dunque bisognerà anzitutto valorizzare gli investimenti delle compagnie in innovazione: Costa Crociere che con il suo progetto Italy’s Finest, ha detto Carlo Schiavon, direttore vendite e marketing, porta a bordo le eccellenze enogastronomiche e culturali del territorio; mentre Leonardo Massa, country manager Msc Crociere, ha parlato delle nuove classi Seaside e Vista di MSC, poco prima che esca di cantiere la quarta nave ‘allungata’ del progetto Rinascimento; intanto Allure of the Seas, ha riferito Gianni Rotondo, country manager Italia, ha trainato con forza l’estate di Royal Caribbean International.
Ma Alessandra Cabella di Silversea e Federico Costa di Top Cruises hanno anche insistito sul valore delle nicchie, ad esempio lusso, crociere fluviali e marchi internazionali, in un mercato dominato dai due colossi che realizzano il 94% dei volumi.
Ma più di tutto serve che le agenzie padroneggino il prodotto: «Gli agenti di viaggi più preparati e specializzati fanno grandi numeri, lo vediamo» ha detto Luca Caraffini, ad di Geo Travel Network. Anche perché la capacità di raccontare – ha notato Gianpaolo Vairo, ad di Welcome Travel network – personalizza la vendita e sgancia la crociera dalla leva prezzo, che resta in piena contraddizione con l’evoluzione del prodotto ». Perché al momento il prezzo resta il fattore determinante nel 60% delle vendite, pur seguito a ruota da “soddisfazione per crociere già effettuate in passato” (58,7%) e “novità delle destinazioni e varietà dell’itinerario” (36,7%).
Nel frattempo le agenzie – intervistate dai ricercatori di Risposte Turismo – restano positive: il 76% degli adv stima a fine anno un volume di vendita uguale o superiore al 2014, ma l’85% conta di fare anche meglio nel 2016. E solo il 15% conta di vendere meno crociere l’anno prossimo, contro il 21% abbondante di pessimisti quest’anno. Tra i segnali positivi una crescita sostanziale dei clienti under ’30 imbarcati.
Fonte: Travel Quotidiano
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