Donna uccisa in crociera. Fermato il marito in aeroporto

E’ stato fermato lunedì sera all’aeroporto di Roma Ciampino un cittadino irlandese con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. L’ipotesi di reato degli inquirenti è tanto forte quanto netta: il marito potrebbe aver ucciso la moglie durante una crociera nel Mediterraneo, in un momento in cui la nave si trovava in navigazione nei pressi di Genova. Dopo l’omicidio, l’uomo avrebbe proseguito il viaggio e sarebbe poi sbarcato senza denunciare la scomparsa della donna, cadendo poi in contraddizioni nel corso degli interrogatori successivi.

MSC Magnifica, Brindisi, MSC CrociereLa vicenda ha inizio lo scorso 9 febbraio quando la MSC Magnifica parte da Civitavecchia per una crociera nel Mediterraneo Occidentale di 11 giorni che prevede, tra agli altri, anche uno scalo a Genova. Tra i tanti ospiti, partecipa al viaggio una famiglia di quattro persone: una donna cinese di 36 anni, il marito irlandese e due figli minorenni, tutti alloggiati nella medesima cabina. Dieci giorni dopo, a conclusione del viaggio, la nave rientra a Civitavecchia. Iniziano le abituali operazioni di sbarco, al termine delle quali il personale di equipaggio non può che constatare un’anomalia: il numero delle persone scese dalla nave è inferiore rispetto a quello registrato durante le fasi di imbarco. Manca un passeggero, ovvero la donna cinese di cui però nessuno, nemmeno il marito, ne ha denunciato la sparizione durante la crociera e nemmeno dopo.
Immediata la denuncia da parte della Compagnia alla Polizia di frontiera di Civitavecchia : scattano controlli e ricerche della famiglia. Da una verifica elettronica delle liste dei passeggeri in partenza per l’Irlanda con voli low cost, emerge il nome del marito ormai fortemente sospettato. Quindi la corsa verso l’aeroporto ed il blocco dell’uomo prima che potesse lasciare il nostro Paese.

Della 36enne, secondo i primi accertamenti, non si avrebbero più notizie dallo scorso 10 febbraio, come confermerebbero anche i sistemi di bordo della nave. In quella data MSC Magnifica si trovava a Genova e l’ipotesi che è emersa nelle ultime ore è che la donna potrebbe essere scomparsa durante la navigazione, tra Civitavecchia ed il capoluogo ligure.

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Aggiornamento del 23/02/2017 

E’ fissata per domani, nel carcere romano di Regina Coeli, l’udienza di convalida del fermo del 45enne irlandese Daniel Belling, accusato dell’omicidio della moglie cinese di 36 anni.
Nonostante le ricerche, al momento il corpo della donna non è stato trovato e dallo scorso 10 febbraio di lei non si hanno più notizie.
Domani mattina alle 10 l’atto istruttorio si svolgerà davanti al gip nel carcere di Regina Coeli – sarà presente il pm Barbara Zuin titolare del fascicolo e il legale dell’uomo, l’avvocato Luigi Conti – dove l’uomo è detenuto attualmente in stato di fermo.

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Aggiornamento del 28/02/2017 

Resta in carcere Daniel Belling, il tecnico informatico irlandese accusato di aver ucciso la moglie cinese di 38 anni, Li Yinglei, mentre si trovavano, insieme ai due figli minorenni, in crociera nel Mediterraneo, a bordo della MSC Magnifica.
Pur non avendo ancora trovato e recuperato il corpo della vittima, gli investigatori  hanno deciso di procedere nei confronti di Belling anche dopo aver ascoltato il racconto dei figli, di 4 e 6 anni.  “Una sera – ha spiegato il più grande alle forze dell’ordine, affiancato da uno psicologo e dal fratellino minore – papà ci ha chiesto di rimanere in camera, ha detto che doveva uscire con la mamma. Ma è tornato da solo. E ogni volta che gli chiedevamo dove fosse andata lei, rispondeva sempre in maniera strana, insistevamo e ci ha detto di stare tranquilli”.
A questa, si aggiungerebbe poi anche la  testimonianza del titolare di un negozio di gadget  del centro storico di Genova, che la mattina del 10 febbraio avrebbe visto Belling aggredire in maniera piuttosto violenta la compagna all’interno del suo esercizio: “Mi ricordo molto bene l’accaduto – racconta interrogato dalla polizia – avevamo appena aperto ed erano le 10. È entrata prima lei con i due bambini, per comprare alcuni souvenir. Poi è arrivato lui. Era nervoso, ha tirato fuori dallo zaino un paio di scarpe da ginnastica e le ha scagliate contro la donna. Le ha urlato “indossale al posto degli infradito e stai zitta”.

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Aggiornamento del 13/03/2017 – 20:30

Uccisa, chiusa nella valigia e gettata in mare. E’ la nuova inquietante ipotesi che emerge dalle indagini sulla turista cinese Li Ynglei sparita lo scorso febbraio mentre si trovata in crociera nel Mediterraneo in compagnia del marito, Daniel Belling e dei due figli.
La nuova tesi, che è stata avanzata dalla polizia di frontiera di Civitavecchia che sta indagando sul caso  su mandato della procura di Roma, poserebbe la sua veridicità su alcuni importanti particolari emersi durante l’ultimo sopralluogo degli investigatori a bordo della MSC Magnifica, la nave a bordo della quale viaggiava la famiglia.

Li Ynglei, Daniel BellingRimane intanto nel carcere di Regina Coeli Daniel Belling, l’ingegnere informatico tedesco marito della donna scomparsa, attualmente indagato per omicidio e ad oggi ancora unico sospettato. Il 45enne è stato fermato lo scorso 20 febbraio all’aeroporto di Ciampino mentre stava facendo ritorno in Germania con i due figli di 5 e 7 anni, senza  denunciare la scomparsa della donna, segnalata invece prontamente alle autorità dal personale di bordo della nave al momento dello sbarco, una volta cioè accertata la sua assenza.
Da allora l’uomo ha sempre sostenuto di essere convinto dell’allontanamento volontario della moglie, perché stanca della crociera: secondo lui sarebbe rientrata in Irlanda, dove viveva con la famiglia, o in Cina dalla madre.

Nessuno però, in base alle risultanze degli ultimi interrogatori all’equipaggio, avrebbe più notato la presenza a bordo della donna dopo la sosta a Genova, durante la quale anche altri passeggeri l’avrebbero vista scendere insieme alla famiglia e poi più tardi, alla cena di gala.
Secondo la nuova ipotesi, dopo aver ucciso la moglie, Daniel Belling avrebbe potuto rinchiuderla dentro una valigia e gettarla in mare, anche per via della sua esile corporatura (era alta 1,52 metri).
Infine, per non svegliare i figli, Belling avrebbe presumibilmente gettato il corpo della donna dal ponte di poppa, forse in piena notte, approfittando anche del rumore  dei motori e delle eliche.

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Aggiornamento del 27/03/2017

E’ di una donna di origine orientale il cadavere rinvenuto sabato mattina in una valigia al porto di Rimini. A fare la scoperta due amici che stavano lavorando alla rimessa in acqua di una barca. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, era ripiegato in un trolley blu.
Da subito è scattato l’allarme e sul posto sono arrivati gli agenti della Squadra Mobile della Polizia, la Scientifica ed il Magistrato di turno, Davide Ercolani, a cui è stata affidata la responsabilità di coordinare le indagini.
Secondo le prime informazioni, si tratterebbe del corpo di una donna intorno ai 40 anni di età, estremamente magra, dai tratti somatici orientali e chiusa in valigia senza alcun vestito addosso.  Non sembrerebbero esserci segni di ferite o violenze sul corpo e l’autopsia è prevista per oggi, 27 marzo.

Xiang-Lei-Li, Daniel BellingTeoricamente la morte potrebbe essere avvenuta ovunque perché la valigia potrebbe essere stata trascinata dalla corrente da diverso tempo. Le caratteristiche dell’agghiacciante ritrovamento hanno da subito fatto pensare alla possibilità che il cadavere possa essere quello di Xiang Lei Li, la giovane donna cinese scomparsa lo scorso febbraio durante  una crociera nel Mediterraneo a bordo della nave MSC Magnifica.
Per quella scomparsa era stato arrestato da subito il marito, l’irlandese 45enne, tecnico informatico della Apple, Daniel Belling, con l’accusa di omicidio volontario.

Della donna si sono perse le tracce dal 10 febbraio, mentre la nave faceva tappa a Genova. Xiang Lei Li a Civitavecchia non è mai arrivata. Il 20 febbraio scorso dalla nave sono scesi il marito e i due figli di 6 e 4 anni ma della donna nessuna traccia. Secondo gli investigatori il corpo non sarebbe stato fatto sparire nel Tirreno, quanto piuttosto a Katakolon, in Grecia, altra tappa del viaggio. La valigia avrebbe galleggiato nell’Adriatico per circa un mese, approdando a Rimini.
Siamo in stretto contatto con i colleghi della Procura di Roma – ha confermato Paolo Giovagnoli, procuratore capo di Rimini – per verificare questa ipotesi. Sapremo qualcosa di più solo nelle prossime ore“.

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Filippo

Cruise blogger, amante del mare, degli orizzonti infiniti e dei tramonti infuocati. Il primo viaggio in nave nel 1988 è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Da allora, oltre 40 crociere all'attivo trascorse a bordo di numerose navi e compagnie. Blogger per passione, ogni esperienza rappresenta per me una nuova avventura da vivere con entusiasmo. Viaggiare allarga la mente e lo spirito, farlo per mare ci avvicina a noi stessi.