Crociere a Santorini, in arrivo ulteriori limitazioni al numero giornaliero di passeggeri ospitabili
L’Isola di Santorini conferma anche per il 2018 il tetto giornaliero di crocieristi ospitabili. Sperimentata la formula in occasione della passata stagione estiva 2017, le autorità locali hanno deciso per quest’anno di limitare ulteriormente gli arrivi, abbassando il tetto giornaliero a 8.000 passeggeri contro i 12.000 dello scorso anno.
Il sistema ha lo scopo di evitare il sovraffollamento nei mesi di alta stagione e quello di garantire una distribuzione più omogenea del traffico, scongiurando picchi di affluenza che in passato hanno reso a tratti l’isola invasa dai turisti.
Quest’anno Santorini ospiterà 439 toccate nave complessive, in aumento rispetto alle 409 del 2017, con un trend per il 2019 già oggi previsto in ulteriore crescita.
Tuttavia, sebbene Santorini sia a tutti gli effetti il secondo porto più grande del Paese – in termini di movimentazione di passeggeri – dopo quello del Pireo, non sembrerebbe beneficiare di importanti ritorni economici da questa attività.
Prima dell’introduzione del tetto degli arrivi, erano mediamente 12.000 i crocieristi ad arrivare ogni giorno sull’isola greca, con picchi di 15.500 passeggeri e la presenza contemporanea nella caldera di 6 navi nel periodo di alta stagione estiva .
A questi si aggiungevano circa 2.000 visitatori giornalieri in arrivo da Creta con due traghetti ad alta velocità che servono la rotta, oltre a migliaia di turisti in soggiorno negli hotel e nelle camere disponibili.
Sul contributo effettivo all’economia dell’isola degli arrivi di massa si è recentemente interessata anche la University of the Aegean and Dianeosis, un’organizzazione indipendente di ricerca, nota per l’affidabilità dei suoi lavori.
Tale studio ha posto un primo campanello di allarme sul tasso di costruzione delle abitazioni: nel 2011 erano 13.528 le case edificate sull’isola, rispetto alle 3.755 del 1971. Una crescita che ha inevitabilmente portato con sé una serie di problemi, tra cui quelli legati all’approvvigionamento idrico e al trattamento e gestione dei rifiuti, al punto che la ricerca svolta sottolinea come le infrastrutture esistenti non saranno presto in grado di far fronte ad ulteriori arrivi ed incrementi in termini di popolazione. A ciò si aggiungono poi problemi di circolazione del traffico, inquinamento acustico, fabbisogno energetico ed ancora di inquinamento ambientale, causati principalmente dagli arrivi di navi da crociera e dai numerosi autobus turistici.
A fronte di tutto ciò, i benefici appaiono marginali. Secondo i dati ufficiali diffusi dall’Associazione portuale greca, Santorini ha accolto nel 2016 783.893 passeggeri di navi da crociera. Parallelamente, le cifre diffuse dalla Bank of Greece mostrano che sempre nel 2016 il contributo del turismo da crociera all’economia è stato complessivamente di 509 milioni di euro, di cui il 43,8% ne ha beneficiato il Pireo, il 14,7% Corfù ed l’8,6% Santorini. Quindi, dei 509 milioni di euro spesi in Grecia dai crocieristi, l’isola di Santorini ha ottenuto 43,7 milioni di euro. Dividendo questa cifra per il numero di passeggeri complessivamente movimentati, si ottiene una spesa media pro capite di 55,8 euro, contro una media nazionale di 97,9 euro per passeggero.
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