L’esperienza Queen Mary 2 Remastered. La nostra recensione
Queen Mary 2 rappresenta da sempre un unicum nel panorama crocieristico mondiale: una nave costruita con in mente un obiettivo ben preciso, ossia quello di realizzare il transatlantico degli anni duemila, che ha visto prevalere l’attenzione all’idrodinamica dello scafo, al design delle sovrastrutture e al comfort della navigazione rispetto alle attrazioni di bordo. Un progetto apparentemente antieconomico, data la notevole stazza che rasenta le 150mila tonnellate (e l’ha vista imporsi per anni come nave passeggeri più grande al mondo) e i soli 2.600 passeggeri imbarcabili, che ha riscosso e continua a riscuotere nondimeno un grandissimo successo per l’impareggiabile fascino della sua proposta d’offerta: navigare da Southampton a New York e viceversa, oltre che viaggiare in giro per il mondo, in un’atmosfera che rievoca i fasti dei grandi piroscafi del passato. È stato un grande piacere, dunque, poter risalire a bordo del gioiello firmato da Stephen Payne per una minicrociera, e l’occasione ci ha consentito di apprezzare le principali migliorie estetiche e funzionali apportate da Cunard in occasione del drydock amburghese di due anni fa: l’importante riallestimento denominato QM2 Remastered.
Una Grand Lobby ancora più iconica
È innegabile che l’atrio di Queen Mary 2 eserciti un’attrazione magnetica per chi ha la fortuna di calcarne la moquette: il rosso che si inerpica sinuoso sulle rampe color crema, il bassorilievo art deco che svetta oltre il ponte 3 e la grande quantità di memorabilia ivi racchiusi, che fanno la gioia di qualsiasi appassionato di storia della navigazione, colpiscono la fantasia dell’ospite fin dall’imbarco. Questo iconico spazio, due anni fa, ha visto la rimozione del blocco degli ascensori panoramici e una generale modernizzazione dei motivi dei tappeti, ora più semplici, moderni e geometrici. Il risultato è un notevole aumento della percezione dimensionale, oltre che una maggiore armonia ed eleganza complessiva dell’ambiente: è infatti sempre possibile raggiungere comodamente gli ascensori delle rampe A e B senza sovraffollare la hall, e non si percepisce soluzione di continuità nel contemplare il grande corridoio che porta al ristorante principale Britannia. Nuovi brand, infine, spiccano nei rinnovati Mayfair Shops: il popolarissimo Michael Kors e l’italiano Roberto Coin.
Ristorazione informale: ripensamento del buffet King’s Court e Carinthia Lounge
L’eliminazione degli ascensori nella Grand Lobby ha naturalmente sortito ripercussioni sui piani sovrastanti, in particolare per quanto concerne la grande area ristorazione del ponte 7: il buffet King’s Court, infatti, è stato interamente ridisegnato attorno a una grande isola centrale, che è andata a rilevare lo spazio liberato, mantenendo tuttavia la Chef’s Galley (area in cui vengono serviti hamburger, pasta e pizza) all’estremità poppiera. Questo ripensamento ha permesso di aggiungere ulteriori sedute e di alleggerire notevolmente i flussi di persone all’interno dei saloni, particolarmente caotici in passato. Alla generale sensazione di leggerezza contribuisce anche l’estetica, che vira adesso su tonalità più chiare e scelte di design più contemporanee rispetto alle moquette in stile scozzese del passato.
Il maggiore stravolgimento, nondimeno, ha riguardato il Winter Garden, che è stato completamente rivoluzionato e ribattezzato Carinthia Lounge: il locale, pur mantenendo l’impronta di piano bar e area relax, ha infatti visto la riconversione in elegante lounge polifunzionale utilizzabile in tutte le ore della giornata, dalla colazione allo snack dolce e salato, per una sfiziosa proposta gastronomica inclusa nel prezzo di crociera e la partnership con Illy per quanto riguarda il caffè espresso. Una piacevole sorpresa, considerando la scarsa usabilità della sua precedente incarnazione. I numerosi divani e poltrone, in più, consentono all’ospite di fruire dello spazio anche per la semplice lettura di un libro, come alternativa rispetto alle sdraio del ponte di passeggiata. Non manca, infine, un’area degustazione per gli amanti del Porto, dov’è possibile acquistare bottiglie di pregio e farsi consigliare dai sommelier di bordo.
Nuovo design dei ristoranti Grill, introduzione del Verandah, nuove partnership
Migliorie estetiche hanno coinvolto anche i ristoranti delle Grills, l’esperienza suite di Cunard che ci riporta alla divisione in classi dell’epoca d’oro dei transatlantici. Se il ristorante Princess Grill vira su rilassanti tonalità beige, è invece il rosso a farla da padrone nel Queens Grill, con motivi geometrici nelle moquette che riportano alla mente gli ambienti dell’originale Queen Mary.
Quest’ultima è altresì rievocata dal Verandah Restaurant, finalmente introdotto anche a bordo di Queen Mary 2 (è infatti già presente sulle gemelle Victoria ed Elizabeth) e collocato al posto del Todd English in una posizione affine a quella dell’originale piroscafo del 1936. L’elegante ambiente, suddiviso come da tradizione in area bar con sgabelli e ristorante, colpisce l’occhio con il suo contrasto di bianco e nero e i raffinati dettagli dorati: la proposta gastronomica, d’ispirazione transalpina, prevede menù alla carta per il pranzo con un supplemento di $20 e una più approfondita esperienza di degustazione per la cena al prezzo di $49,95.
Spiccano infine due nuove partnership: quella con Laurent-Perrier, marchio di champagne che va a rilevare Veuve Clicquot nell’area dello Champagne Bar, e l’introduzione del luxury brand belga del cioccolato Godiva, che ha impreziosito la caffetteria di bordo Sir Samuel’s. Entrambi i nuovi marchi possono essere apprezzati anche in occasione del rito del tè pomeridiano: oltre all’esperienza gratuita fruibile nella Queens Room e nel Grills Lounge, infatti, è possibile optare anche per le due degustazioni brandizzate, lo Champagne Afternoon Tea e il Godiva Afternoon Tea, che hanno un supplemento rispettivamente di $39,95 e di $14,50.
Aree esterne e canile
ll cambiamento più difficile da accettare per i puristi di questa straordinaria unità, tuttavia, è stato lo stravolgimento della silhouette della nave a prua: l’aggiunta di un ponte cabine, infatti, ha portato all’eliminazione di un’area scarsamente utilizzata come quella del Regatta Bar & Pool e allo spostamento dei campi da gioco a ridosso del fumaiolo. Una modifica sicuramente necessaria dal punto di vista della funzionalità e dell’accoglienza a bordo, ma che ha in parte sottratto eleganza all’ammiraglia Cunard. C’è da dire, in ogni caso, che la nuova area di osservazione al di sopra del ponte di comando, benché notevolmente esposta al vento, offre visuali impareggiabili a chi sceglie di passeggiarvi in occasione di partenze e arrivi o in navigazione.
Decisamente più opportuno, al contrario, l’ingrandimento del canile di bordo, unicum nel mercato crocieristico e apprezzatissima caratteristica di questa nave. Al di là della simpatica aggiunta dell’idrante di New York e del lampione di Liverpool, dei quali si è ampiamente parlato due anni fa, l’ampliamento del ponte di passeggiata (che obbliga a transitare nella terrazza riservata alle Grill, precedentemente chiusa, per scendere a poppa) consente sgambate più agevoli agli amici a quattro zampe, serviti e riveriti al pari dei padroni nel corso delle traversate atlantiche.
Cosa non cambia: i punti di forza di Queen Mary 2
Ciò che rimane invariato, nel computo globale dell’esperienza, è invece il modo di vivere la navigazione proposto dall’ammiraglia Cunard, che nessun’altra nave al mondo è in grado di offrire: ne costituiscono il migliore esempio l’impareggiabile vicinanza al mare o la proiezione nel passato offerta dai numerosi reperti conservati a bordo e dai pannelli tematici sulla storia della navigazione transatlantica, oltre che la generale sensazione di far parte di una grande comunità di viaggiatori in un lussuoso salotto galleggiante. Un romanticismo d’altri tempi, che sopravvive a bordo dell’ultimo grande ocean liner del ventunesimo secolo, unico – ancora una volta – a potersi fregiare del titolo di Royal Mail Ship, orgogliosamente rappresentato dal vessillo che svetta a prua.
5 COSE DA NON PERDERE A BORDO
- Il tradizionale tè del pomeriggio, servito alle 15:30 nella sfarzosa Queens Room: un fiabesco rituale con tanto di quartetto d’archi e camerieri in guanti bianchi, in cui il caratteristico infuso britannico è soltanto il comprimario di un pantagruelico buffet dolce e salato. Assicuratevi di presentarvi con almeno mezz’ora di anticipo, a causa della notevole affluenza, e fate il pieno di scones!
- Il pranzo al pub Golden Lion, incluso nel prezzo di crociera, dove potrete gustare tipiche specialità d’oltremanica come fish & chips e cottage pie.
- Le passeggiate sui ponti esterni e la partita a shuffleboard, che vi riporteranno indietro nel tempo.
- La scoperta della storia di Cunard e della navigazione transatlantica nel percorso tematico dei pannelli di bordo, le partite ai numerosi giochi da tavolo sparsi nei corridoi di prua, i seminari Cunard Insights tenuti all’interno del planetario Illuminations (l’unico in mare) e le sfide a bridge dell’Atlantic Room, per un approccio alla navigazione più culturale e lontano dal turismo di massa.
- La visita al ponte di comando, aperto al pubblico dalle 9 alle 16 nei giorni di navigazione. È possibile sbirciare la guardia con il filtro di un pannello di vetro, a patto di non scattare foto e di non infastidire i membri dell’equipaggio.
Un sentito grazie per l’esperienza al tour & cruise operator Gioco Viaggi, partner esclusivo di Cunard per il mercato italiano, e a Jeannine Mellor, International Account Manager EMEA della compagnia.
Per info e prenotazioni: crocierecunard.it
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