Crociere ai Caraibi: giro d’affari record nel 2017-2018 nonostante gli uragani

La Florida-Caribbean Association (FCCA), che rappresenta i reciproci interessi dell’industria crocieristica e degli scali di Caraibi e America Latina, ha recentemente annunciato che la stagione 2017-2018, nonostante il devastante impatto degli uragani, ha in ogni caso portato significativi contributi economici alla regione. Secondo uno studio rilasciato da Business Research & Economic Advisors (BREA), il turismo crocieristico ha infatti direttamente generato un giro d’affari di 3,36 miliardi di dollari nel paniere complessivo, un aumento di più del 6% rispetto al record registrato dalla precedente rilevazione del 2015, assieme a circa 79.000 posti di lavoro, a cui si devono più di 900 milioni di dollari di stipendi pagati nelle 36 destinazioni oggetto di studio.

Carnival Triumph, Carnival Cruise Line

“Non potremmo essere più orgogliosi di tali risultati e di quello che significano per tutti i nostri partner ai Caraibi e in America Latina”, ha dichiarato Michele Paige, presidentessa della FCCA. “Al di là di mostrare quanto il turismo crocieristico sia in grado di apportare alle economie locali delle destinazioni – un contributo cruciale nella ricostruzione delle singole esperienze di vita e delle comunità in seguito alla storica stagione di uragani dello scorso anno -, molte delle rilevazioni serviranno inoltre per costruire future partnership di successo fra compagnie e porti di scalo”.

Nello specifico, la ricerca ha analizzato gli impatti diretti della spesa mediante questionari somministrati a passeggeri ed equipaggi, le spese delle singole compagnie per servizi e rifornimenti, i guadagni degli porti e gli impieghi generati dagli scali delle navi. La misurazione degli impatti economici è stata condotta raccogliendo dati forniti dalle autorità governative locali, dalle agenzie di sviluppo regionale e dagli enti economici internazionali, per valutare quanto questi abbiano influito su creazione di posti di lavoro, stipendi, commissioni portuali e tasse. Fra i punti chiave del sondaggio si rileva che:

  • Il turismo crocieristico ha generato 3,36 miliardi di giro d’affari, +6.3% in rapporto alla precedente rilevazione del 2015.
  • 78.954 posti di lavoro sono direttamente correlabili alle crociere, +5.2% rispetto all’ultimo studio, per un totale di stipendi pagati quantificabile in 902,7 milioni di dollari.
  • I porti di scalo hanno accolto 25,2 milioni di passeggeri, per una spesa media di 101,52 dollari pro capite e un totale di 2,56 miliardi.
  • 4,4 milioni sono invece stati i membri d’equipaggio in transito, per una spesa media di 60,44 dollari pro capite e un totale di 265,7 milioni.
  • Le compagnie crocieristiche hanno complessivamente investito 534 milioni di dollari, una media di 14,8 milioni per destinazione.
  • I 29,6 milioni di transiti fra passeggeri ed equipaggio rappresentano un aumento del 5,2% in rapporto alla precedente rilevazione, e le 32 destinazioni oggetto di studio hanno registrato un aumento di visite del 6,5%.
  • La spesa media per passeggero è aumentata in 23 delle 32 destinazioni coinvolte, e 12 fra queste hanno registrato una spesa media al di sopra dei 100 dollari per passeggeri rispetto alle 9 del 2015.
  • In media, un singolo scalo che prevede 4.000 passeggeri e 1.640 membri d’equipaggio in transito ha generato 378.500 dollari di spesa complessivi (rispettivamente 339.500 e 39.000 ripartendo gli importi).

Disney Cruise Line, Caraibi

La rilevazione del giro d’affari medio del settore crocieristico non ha incluso le ricadute dirette di tale turismo, fra cui le scorte acquistate da tour operator, ristoranti e autorità portuali, benché le stime di tali spese siano state utili come base per la rilevazione degli impatti complessivi su indotto e stipendi. Lo studio non ha neppure tenuto conto dei benefici indiretti, quali la spesa media di chi è tornato nelle destinazioni per una permanenza più lunga, le collaborazioni con le ONG e il marketing.

I risultati sono stati inevitabilmente alterati dall’impatto degli uragani su destinazioni quali le Isole Vergini Britanniche, Portorico, St. Maarten e Ie Isole Vergini Americane, che hanno registrato un temporaneo calo dovuto agli effetti del maltempo, registrando in ogni caso un giro d’affari di 500 milioni di dollari nel corso della rilevazione e potendo accogliere oggi più di 10.000 croceristi al giorno grazie alla tenacia delle popolazioni locali e alla rapida ricostruzione. Gli effetti degli uragani, inoltre, hanno portato a un aumento di visite in mete quali Guadalupa, Martinica e Bonaire. In base allo studio, tutto ciò si è rivelato “un’ulteriore riprova che l’industria crocieristica dei Caraibi è forte e che le destinazioni partner, con la loro bellezza, continuano a dimostrarsi popolari”.

Il sondaggio, realizzato dalla FCCA in collaborazione con le mete associate ogni tre anni, è stato presentato al 25esimo FCCA Cruise Conference & Trade Show tenutosi a San Juan, Portorico. Fine di tale incontro, che si svolge su base annuale, è quello di approfondire gli sviluppi del mercato e di creare nuove relazioni commerciali fra compagnie e destinazioni.

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Davide

Classe 1985. Sono il bimbo che piangeva quando doveva scendere dal traghetto. "Take her to sea, Mr. Murdoch... Let's stretch her legs" (Titanic, J. Cameron, 1997).