Il Sindaco di Barcellona promette di limitare il numero di navi da crociera per ridurre inquinamento e visitatori
“Non abbiamo una capacità infinita“. Sono queste le parole del sindaco di Barcellona, Ada Colau, che si è recentemente impegnata a limitare il numero di navi da crociera autorizzate ad attraccare in città e ad opporsi all’espansione dell’aeroporto El-Prat. Alla base della presa di posizione, la volontà di ridurre l’inquinamento della città e il numero di visitatori. Relativamente all’inquinamento, il sindaco si aspetta che le nuove misure contribuiranno efficacemente a far rientrare il livello della qualità dell’aria entro i limiti dettati dall’Organizzazione mondiale della sanità, in particolar modo per quanto riguarda l’ossido di azoto e il particolato PM10.
In un sondaggio tra la popolazione di Barcellona organizzato lo scorso anno, il turismo è stato citato come uno dei maggiori problemi della città, secondo solo alla mancanza di alloggi a prezzi accessibili, che è a sua volta esacerbato dalla rapida diffusione di appartamenti turistici.
Mercoledì prossimo la città dichiarerà un’emergenza climatica con l’intento di sviluppare piani per estendere le zone a bassa emissione ed introdurre divieti di ingresso nel centro dei veicoli più inquinanti.
“A Barcellona vogliamo agire su più fronti“, ha detto Colau parlando dopo una visita a bordo della nave Rainbow Warrior di Greenpeace. Nei piani della Sindaca, anche politiche di riduzione dell’uso di plastica, un migliore processo di riciclaggio dei rifiuti, la riduzione dei limiti di velocità ed ancora l’aumento delle zone pedonali, in particolare vicino alle scuole.
Associazioni di quartiere e gruppi ambientalisti da anni si battono per frenare il numero di navi da crociera che visitano la città. Lo scorso anno sono stati più di 2,5 milioni i passeggeri movimentati dal porto, un numero che lo rende in assoluto il primo scalo di tutta Europa.
Alla base delle argomentazioni degli oppositori, da un lato la scarsa contribuzione dei crocieristi all’economia di Barcellona che, secondo loro stime, spenderebbero in media 57 euro ciascuno durante la breve visita e, dall’altro, la significativa contribuzione al problema del sovraffollamento.
Ma al di là delle intenzioni, il problema di Colau è che nell’attualità non ha autorità né sul porto, né sull’aeroporto, che nel 2018 ha gestito più di 50 milioni di passeggeri, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. L’autorità aeroportuale, inoltre, ha già approvato i piani per un’ulteriore estensione del terminal da 18 milioni di euro, così da far fronte al crescente numero di viaggiatori.
Nel sistema amministrativo spagnolo, i porti sono gestiti dal governo centrale, mentre gli aeroporti da una società pubblico-privata il cui governo detiene il 51% del capitale.
Tuttavia, dato che Colau governa Barcellona in coalizione con i socialisti che dovrebbero formare il nuovo governo nazionale, le sue richieste potrebbero trovare spazio a Madrid.
L’intera Spagna ha accolto nel 2018 più di 82 milioni di visitatori, quasi il doppio della popolazione, con la Catalogna, di cui Barcellona è la capitale, con la quota maggiore. Le autorità locali prevedono un ulteriore aumento dei turisti per l’anno in corso.
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