Green light in America per la ripresa delle crociere ma ad alcune condizioni. Improbabile il riavvio nel breve
E’ un si condizionato quello rilasciato venerdì scorso dai centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) e che dovrebbe consentire la ripresa delle attività dell’industria crocieristica negli USA.
Esistono infatti una serie di requisiti dettagliati che le compagnie di crociera dovranno dimostrare di aver soddisfatto per poter riprendere le attività.
“Questo quadro normativo fornisce un percorso concreto per riprendere una navigazione sicura e responsabile“, ha dichiarato Robert Redfield, direttore generale del CDC.
La decisione, che arriva mentre i casi di coronavirus registrano un aumento in diverse parti degli Stati Uniti, pone fine al No Sail Order entrato in vigore il 14 marzo. Lo scorso mese gli stessi CDC avevano raccomandato una proroga del divieto di navigazione alle navi da crociera almeno fino a febbraio 2021, ma il Vicepresidente Mike Pence, che presiede la task force per il coronavirus alla Casa Bianca, aveva annullato quella proposta.
Tuttavia, tornare a navigare potrebbe non essere semplice. La fase iniziale prevede che le compagnie “dimostrino l’aderenza dei propri protocolli ai requisiti di test, quarantena, isolamento e distanziamento sociale richiesti dai CDC per proteggere e equipaggio e passeggeri”.
Ogni singola nave dovrà essere certificata dai CDC e ad oggi non è chiaro quali saranno processi e tempistiche di questa fase. Fatto è che le crociere potranno riprendere solo dopo che le singole compagnie avranno dimostrato di aver sviluppato protocolli coerenti rispetto alle esigenze dei CDC medesimi.
Il fermo di oltre sette mesi è stato al limite del catastrofico per un settore che prima della pandemia era in piena espansione. E’ costato migliaia di posti di lavoro e ha generato perdite per miliardi di dollari. Dalla fine di gennaio, i tre maggior player, Carnival, Royal Caribbean e Norwegian Cruise Line, hanno perso decine di miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato.
La recente decisione di apertura dei CDC al settore non è stata semplice ed ha generato alcune tensioni interne. Il senatore democratico Richard Blumenthal, ad esempio, auspica una regolamentazione ancora più severa per le navi da crociera. In alcune sue dichiarazioni alla stampa, il senatore avrebbe affermato che i piani dei CDC non sono sufficientemente articolati per proteggere le persone dalla pandemia: “a queste raccomandazioni manca il cambiamento duraturo necessario per rafforzare a bordo delle navi i protocolli di salute e sicurezza“. Ed ancora: “mentre i casi di Covid-19 salgono alle stelle, l’amministrazione Trump sta ancora una volta prestando attenzione alle lobby aziendali“.
L’industria delle crociere ha in realtà in questi mesi costantemente dialogato con la Casa Bianca per illustrare piani dettagliati e protocolli per una ripartenza in sicurezza, cercando condivisione e partecipando attivamente con la task force per individuare soluzioni percorribili.
Secondo la legge federale americana, i CDC possono imporre il divieto di navigazione a causa di minacce alla salute pubblica, ma la Casa Bianca interpreta in realtà il ruolo dei CDC come consultivo, al pari di altre agenzie federali. Questa visione ha portato l’amministrazione Trump a scontrarsi recentemente con gli esperti dei CDC e a annullare anche l’ultima raccomandazione di estensione del No Sail Order fino a febbraio.
I CDC tuttavia hanno già specificato che le crociere sono molto lontane dall’essere al sicuro dal coronavirus. Al 28 settembre 2020, a bordo di 124 navi da crociera, ovvero l’82% della flotta statunitense, sono stati registrati casi di Covid-19, per un totale di 3.689 persone contagiate.
A causa di ciò e per via della situazione globale, molti analisti sostengono che le compagnie si trovano in questa fase a dover prendere decisioni molto difficili, indipendentemente dalla revoca del No Sail Order. L’aumento dei casi di Covid-19 peserà infatti sulla fiducia dei consumatori e questo probabilmente non rappresenterà ancora un momento di svolta per la ripresa delle crociere.
Per via della situazione generale di incertezza, non è quindi chiaro quando le navi da crociera torneranno a navigare negli Stati Uniti. I principali player americani avevano già sospeso volontariamente le attività fino al 31 ottobre e cancellato molte crociere per il resto del 2020.
Carnival, ad esempio, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in seguito alla decisione dei CDC: “Carnival Cruise Line continuerà a lavorare con l CDC per un’eventuale imminente ripresa delle crociere. Stiamo valutando le condizioni richieste dai CDC, ma ci sono un numero significativo di requisiti che devono essere valutati nel dettaglio e nell’ambito dei nostri piani di ripresa. Chiediamo ai nostri ospiti, agenti di viaggio, comunità e partner di pazientare ancora un poco. Ci impegniamo a comunicare maggiori dettagli il prima possibile“.
Analoga reazione anche da parte del gruppo Royal Caribbean: “Anche se siamo ansiosi di accogliere nuovamente i nostri ospiti a bordo, abbiamo da oggi molto da fare e ci impegniamo a prenderci il giusto tempo per fare le cose per bene. Continueremo a lavorare a stretto contatto sia con i CDC che con l’Healthy Sail Panel e siamo fiduciosi nella nostra capacità di mitigare i rischi della pandemia e proteggere la salute dei nostri ospiti, del nostro equipaggio e delle comunità in cui operiamo“.
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