Decine nuove navi da crociera per miliardi di euro sono pronte a salpare ma senza destinazione
Normalmente il completamento del processo di costruzione di una nave da crociera è motivo di festa in cantiere: dirigenti, abiti eleganti e champagne sono gli ingredienti base delle celebrazioni. Ma quando pochi giorni fa la scintillante nave extralusso da 596 passeggeri Silver Moon è entrata a fare parte della flotta Silversea – un progetto da 380 milioni di dollari – ci sono stati in realtà pochi sfarzi e festeggiamenti.
In quell’occasione anche i maggiori funzionari della compagnia e della capogruppo Royal Caribbean hanno partecipato solo virtualmente, in collegamento da Miami.
La nuova ammiraglia, con le restrizioni ai viaggi in essere e la seconda ondata della pandemia, potrebbe dover aspettare almeno fino alla prossima primavera per fare il suo viaggio inaugurale e per iniziare a generare qualsiasi tipo di profitto.
Silver Moon, tuttavia, non è un caso isolato. Almeno 10 navi, con un costo compreso tra i 75 milioni e quasi 1 miliardo di dollari, sono state consegnate dai cantieri navali nel bel mezzo della pandemia, per un investimento complessivo del settore di 3,84 miliardi di dollari e sono ancora oggi ferme e mai entrate in servizio.
Fino all’anno scorso, il 2020 veniva considerato nel mondo delle crociere come l’inizio di un decennio di boom per la costruzione navale. Ed effettivamente, secondo Cruise Industry News l’anno è iniziato con 117 navi da crociera ordinate e da consegnare entro il 2027, un nuovo record nella storia delle crociere. Dopo tutto, la popolarità in rapida crescita del settore – 32 milioni di passeggeri inizialmente previsti nel 2020, contro i 30 milioni del 2019 – ha fatto sembrare il nuovo tonnellaggio una scommessa infallibile. Oggi, tuttavia, sembra più un costo irrecuperabile, che si aggiunge a miliardi di dollari di perdite trimestrali che la maggior parte delle compagnie sta subendo.
Compagnie completamente nuove, come Virgin Voyages per soli adulti o la lussuosa Ritz-Carlton Yacht Collection, potrebbero essere tra le più colpite. Hanno investito in più navi, senza poter contare su entrate precedenti per coprire i costi, e si ritrovano ora a dover fare i conti con il loro primo anno di attività totalmente spazzato via. E con una certa probabilità, si dovranno rivolgere ad un nuovo mercato post pandemia che potrebbe essere particolarmente scettico ad una ripresa immediata dei viaggi in mare.
Di tutte le navi costruite nel 2020, ben poche hanno trasportato ospiti. Tra le unità in attesa del debutto al grande pubblico, oltre a Silver Moon anche la Celebrity Apex, le cui caratteristiche high-tech hanno portato il costo dell’investimento fino a quasi 1 miliardo di dollari, e la Silver Origin, che navigherà nella remota regione delle Galapagos.
Molti di questi debutti avrebbero anche dovuto essere dei momenti mediatici importanti per le compagnie interessate. Come nel caso della Star Breeze, prima nave allungata di Windstar Cruises, consegnata proprio questa settimana dallo stabilimento Fincantieri di Palermo. La grande trasformazione, che ha consentito di aggiungere 50 suite a ciascun ponte, è stata presentata due anni fa e per la lussuosa nave si tratta ora di attendere tempi migliori.
“Chi avrebbe mai immaginato un anno fa di accogliere in flotta una nave praticamente nuova e di non poterla subito mettere in funzione?“, commenta Christopher Prelog, Presidente Wiindstar Cruises. Inizialmente prevista per il 29 giugno, Star Breeze rimarrà attraccata presumibilmente fino alla fine di marzo, con un costo per Windstar di circa 1 milione di dollari a settimana in tariffe perse.
Poi ci sono i ritardi nelle costruzioni, che di solito sono una cattiva notizia, ma non in questa fase. Sono stati comuni quest’anno, a causa delle chiusure temporanee dei cantieri navali. Alcune navi sono state ritardate fino a 10 mesi.
Ma tutto questo parlare mediaticamente delle nuove navi aiuterà l’industria crocieristica a riprendersi dalle immagini dello scorso inverno di operatori sanitari in abiti ignifughi che indagano sui focolai di Covid-19 a bordo? Barbara Muckermann, Chief Marketing Officer di Silversea, ne è convinta ed è pronta a presentare al mercato tre nuove unità l’anno prossimo. “Le nuove navi genereranno un sacco di entusiasmo e penso che ce ne sia davvero bisogno“.
Probabilmente è vero. Ma è altrettanto vero che occorre ancora oggi persuadere il mercato circa il fatto che la crociera è sicura: un punto interrogativo incombente, specie dopo che almeno tre compagnie hanno registrato focolari di Covid-19 a bordo da quando hanno ripreso a navigare la scorsa estate, anche a fronte di rigorose misure di sicurezza adottate.
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