In America migliaia di volontari per le crociere di prova. Il successo di Royal Caribbean

Quando Royal Caribbean International ha pensato, lo scorso mese di novembre, di lanciare una ricerca di volontari per testare a bordo delle sue navi i nuovi protocolli di salute e sicurezza post-pandemia, probabilmente non si aspettava l’entità delle risposte ricevute dal mercato.

Tutto è nato nel febbraio 2020, quando un’epidemia a bordo della Diamond Princess ha fatto registrare almeno 700 persone positive al Covid-19 e 12 decessi tra passeggeri ed equipaggio. Da allora l’industria delle crociere americana non è stata in grado di dimostrare di poter proteggere attivamente i propri clienti. Ancora oggi tutti i competitor americani sono di fatto fermi.

Bent Martini, Presidente e Chief Operating Officer di Hurtigruten, si è dimesso ad agosto dopo lo scoppio di una nuova serie di casi in Norvegia a bordo di una delle navi della flotta. Quattro mesi dopo, una nave della flotta di SeaDream Yacht Club salpò dalle Barbados per un viaggio volto a testare i suoi nuovi protocolli di sicurezza, ma la nave dovette ben presto fare ritorno in porto, dopo che sette passeggeri su 53 risultarono positivi al coronavirus.

Nonostante ciò, l’appello di Royal Caribbean per cercare volontari ha ricevuto nella prima settimana di pubblicazione dell’annuncio ben 100.000 iscrizioni. Da allora, altre 150.000 persone si sono proposte, tutte desiderose di testare i nuovi protocolli e di superare lo stallo attuale, così da avere la possibilità di tornare a navigare.

Queste crociere di prova, tuttavia, sono solo uno dei requisiti imposti dai centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie per una ripresa graduale delle crociere, un’attività che gli stessi centri hanno classificato come “ad alto rischio Covid-19”. Le compagnie che dimostreranno di avere tutti i requisiti richiesti potranno tornare ad operare.

Ma prima che i CDC diano green light a qualsiasi viaggio di prova, hanno la necessità di ottenere il consenso dei porti coinvolti e delle autorità sanitarie locali. Devono inoltre pubblicare e ufficializzare le istruzioni tecniche che le navi dovranno seguire. Dopodiché, le compagnie dovranno comunicare l’avvio delle crociere di prova con un preavviso scritto di 30 giorni.
Ad oggi, tuttavia, un portavoce dei CDC ha affermato che i criteri per misurare l’efficacia dei nuovi protocolli delle compagnie sono ancora in fase di determinazione.

Ogni volta che le crociere di prova si svolgeranno, verranno simulate diverse situazioni, tra cui pratiche per il distanziamento sociale, nonché procedure di quarantena ed evacuazione. Dal canto suo, Royal Caribbean non ha ancora rivelato se gli itinerari consisteranno solo in esercitazioni o se le navi lasceranno il porto. 

Anche con così tante incognite, i fan e sostenitori non vedono comunque l’ora di tornare a bordo. Come nel caso di Nancy Price Towner, pensionata di Galveston e citata dalla stampa americana per il record raggiunto di ben 16 crociere prenotate per quest’anno, a partire da maggio. “Questa non è solo una vacanza. Lo vedo come un lavoro. Dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare le compagnie di crociera a tornare a fare ciò che sanno fare meglio“.

La grande incognita resta ancora quella legata ai tempi. Richard Fain, Presidente e Amministratore Delegato di Royal Caribbean Group, ha offerto al momento poche rassicurazioni. Ha confermato agli agenti di viaggio che sarà impossibile eliminare il virus sulle navi da crociera. L’obiettivo, dice, è rendere le navi più sicure delle città di terra e contenere rapidamente eventuali focolai che inevitabilmente si verificheranno. Proprio come sulla terraferma, i test saranno fondamentali e per questa ragione saranno disponibili sia in porto che a bordo di ciascuna nave, così da identificare e isolare prontamente i passeggeri malati.

 

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Filippo

Cruise blogger, amante del mare, degli orizzonti infiniti e dei tramonti infuocati. Il primo viaggio in nave nel 1988 è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Da allora, oltre 40 crociere all'attivo trascorse a bordo di numerose navi e compagnie. Blogger per passione, ogni esperienza rappresenta per me una nuova avventura da vivere con entusiasmo. Viaggiare allarga la mente e lo spirito, farlo per mare ci avvicina a noi stessi.