SS United States: nuova (probabile) vita per il leggendario transatlantico americano

Si torna a sperare per il futuro della SS United States, ammiraglia di punta negli anni ’50 della United States Line nonché detentrice dal suo viaggio inaugurale del Nastro Azzurro per la più veloce traversata atlantica di tutti i tempi (35,59 nodi raggiunti).

L’associazione no profit SS United States Conservancy, fondata originariamente con l’intento di ripristinare il transatlantico e di convertirlo in un museo, ha infatti stipulato un accoro con RXR Realty, una società di sviluppo immobiliare, per iniziare un’attività di esplorazione delle possibili soluzioni percorribili per la rivitalizzazione e restyling della nave.

SS United StatesRXR Realty gestisce attualmente 69 immobili ed altri investimenti immobiliari commerciali, per un valore patrimoniale complessivo di circa 18 miliardi di dollari.
Nei prossimi mesi la società lavorerà per determinare la fattibilità di una totale riqualificazione della SS United States ed esplorerà una serie di potenziali luoghi ideali per lo storico transatlantico, ormeggiato attualmente a Philadelphia.
Nell’ambito della sua attività, RXT si farà carico di una parte considerevole dei costi di trasporto della nave, così come di altri investimenti propedeutici al successivo restyling.

“SS United States è una delle grandi navi storiche americane, un’icona dell’ingegneria e del design americano. Considerata la nostra esperienza e storia nell’aggiornamento di alcune delle strutture più storiche di questo paese, stiamo lavorando con la SS United States Conservancy per individuare una serie di opzioni fattibili per il recupero della nave. Siamo attualmente all’inizio di tale attività, un processo che richiederà un gran lavoro da entrambe le parti. Alla fine di questa prima fase, avremo le idee chiare circa eventuali piani attuabili e potremo approfondire le specifiche di tali piani, così come la location dove potrebbe avvenire concretamente il restyling”, si legge in una nota stampa di RXR Realty.

Venduta nel 1978 dalla United States Line, nei decenni successivi il transatlantico passò attraverso diversi proprietari e progetti.

Una prima speranza per il suo recupero si era accesa nel 2010, quando la nave venne acquistata dall’associazione no profit SS United States Conservancy, fondata con l’intento di ripristinare il transatlantico e di convertirlo in un museo.
A causa però dei sempre più grandi costi di gestione, nel 2015 l’associazione si trovò costretta ad iniziare le ricerche per un nuovo compratore ed in questo senso una svolta all’orizzonte parve apparire nel corso del 2016. A febbraio infatti il luxury brand Crystal Cruises annunciò l’intesa raggiunta per l’acquisto del transatlantico ed il suo restauro al fine di trasformarlo in una nave da crociera di lusso. Un progetto faraonico del valore di oltre 700 milioni di dollari, a cui si sarebbero dovuti sommare i costi di gestione – circa 60 mila dollari al mese – e quelli di progettazione.

SS United States

Ad agosto dello stesso anno, poi, un nuovo stop. Gli studi di fattibilità condotti da Crystal Cruises e da un’equipe di ingegneri di fama internazionale portarono alla triste conclusione che la conversione del transatlantico, nonostante la sua struttura fosse effettivamente ancora sana, avrebbe presentato delle criticità tecniche e commerciali tali da compromettere il buon esito dell’operazione. A ciò si sarebbero poi dovute considerare ulteriori modifiche per adeguare la nave agli standard odierni e per consentire l’installazione di un nuovo impianto diesel moderno, interventi che avrebbero dovuto alterare significativamente buona parte dello scafo originale, determinando probabili problemi di stabilità.

SS United States è quindi rimasta da allora alle cure della sua associazione, che ha tra l’altro potuto beneficiare di una consistente donazione, pari a circa 350 mila dollari, da parte di Crystal Cruises a titolo di  “scuse” per non aver potuto portare a termine il suo progetto.

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Filippo

Cruise blogger, amante del mare, degli orizzonti infiniti e dei tramonti infuocati. Il primo viaggio in nave nel 1988 è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Da allora, oltre 40 crociere all'attivo trascorse a bordo di numerose navi e compagnie. Blogger per passione, ogni esperienza rappresenta per me una nuova avventura da vivere con entusiasmo. Viaggiare allarga la mente e lo spirito, farlo per mare ci avvicina a noi stessi.